1) Come nasce la tua passione per la fotografia?
Artisticamente nasco come cantautore. Sono appassionato di musica da sempre e anche oggi, non appena riesco, mi abbandono alla musica scrivendo testi e musiche.
In realtà ho sempre avuto con me una macchina fotografica, ma non avevo ancora compreso cosa ci fosse nascosto dentro finché non è nato il mio primo figlio. Iniziando a fotografare lui ho scoperto che era possibile tradurre le ombre e le luci della mia musica in immagini. E da li in poi è stato amore incondizionato. Un susseguirsi di corsi, workshop, e studio di grandi autori della fotografia italiana come Mario Giacomelli a cui mi ispiro profondamente.
2) Perché hai scelto la fotografia di matrimonio?
La fotografia di matrimonio è affascinante perché in sostanza racconta la nascita di una nuova famiglia. E la famiglia è il cuore della società. Per cui raccontare le famiglie ci svela l’evolversi della Società. E questo è estremamente affascinante per me.
3) C’è una fotografia di cui vai particolarmente fiero?
Beh a dire il vero ce ne sono tante, ma ad una sono particolarmente legato. L’ho scattata durante un matrimonio in cui la sposa non aveva il papà che purtroppo era scomparso da qualche anno. La festa era ormai finita e di solito a quel punto non sai più cosa fotografare perché hai già immortalato l’impossibile e d’un tratto mi accorgo di un abbraccio tra la sposa e suo fratello. Era uno di quegli abbracci che riconosci immediatamente, di quelli che raccontano tutto senza dire una parola. Beh l’emozione è stata davvero molto forte, anche per me. Perché poi fotografare un matrimonio ti trascina automaticamente nelle dinamiche familiari e non riesci a restare estraneo alle emozioni. Ci sei dentro anche tu in quella famiglia, anche se solo per un giorno. E questa fotografia me lo ricorda ogni volta.
4) Come definiresti il tuo stile fotografico?
È sempre difficile definire il proprio stile fotografico. Solitamente è un compito che spetta a chi osserva o apprezza le fotografie. Però posso dire che nelle mie immagini c’è spesso questa sorta di lotta tra ombre e luci. Che poi a volte è una lotta, altre una convivenza pacifica. In fondo si tratta di ombre e di luci che, con contrasti più o meno evidenti, convivono in ognuno di noi. Il mio obiettivo è estrapolarle dal soggetto e interpretarle. Pertanto potrei definirlo uno stile fotografico creativo, artistico o autoriale.
5) Quali caratteristiche ha la tua coppia tipo?
La mia coppia-tipo è probabilmente molto esigente e orientata alla qualità del servizio fotografico e degli album che propongo loro. Sicuramente è una coppia che dà molta importanza alla fotografia e spesso ne è anche appassionata.
6) Quanti matrimoni fai all’anno?
Io ho scelto di occuparmi al massimo di 30-35 matrimoni l’anno. Questo perché trovo etico e professionale garantire la mia presenza il giorno dell’evento. Se gli sposi mi scelgono è perché hanno valutato i miei lavori e hanno apprezzato il mio stile fotografico. Pertanto è un dovere nei loro confronti realizzare ciò che si aspettano da me. Inoltre preferisco dedicare la giusta attenzione alla post-produzione delle immagini e consegnare il lavoro finito in tempi brevi. Questo modo di operare dunque non consente di assumere più di un certo numero di incarichi all’anno.
7) Qual è il tuo desiderio più grande? Cosa sogni per la tua attività?
Io mi auguro di continuare così, di metterci sempre la stessa passione e di crescere professionalmente. Il mio sogno è quello di ampliare la platea di coppie potenzialmente interessate strizzando l’occhio anche all’estero e respirando una fotografia più internazionale.
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Stefano